Cosimah2o
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Uno dei motivi che mi ha spinto a leggere questo libro è stato capire meglio la figura - un pò histrionica ma sempre entusiasta - di Daniele Nardi .
Al stesso tempo, io voleva capire il suo sogno « quasi ossessivo » di salire lo sperone Mummery e come aveva meditato i pro e contri di questo progetto molto ambizioso .
Altro motivo, ė stato conoscere la versione di Daniele intorno alla sua polemicha con Alex Txikon e Simone Moro durante la staggione 2015/2016 .
^ Questo libro ha risolto i mei 3 rubriche !!
È la storia di una passione irrefrenabile per la montagna, sopratutto, per lo Nangat Parbat e suoi tentativi, anno dopo anno, per compiere la prima ascensione invernale in « stile alpino » a questa vetta per la via più diretta e pericolosa, lo sperone Mummery . La magestosità dell’ambiente in cui si trova questo dito di roccia e ghiaccio verticale, messo duramente alla prova i nervi di chi ha accompagnato Daniele nei suoi tentativi . Sapeva che la sua idea era tanto straordinaria quanto pericolosa, ma l’ha affrontata sempre con grande lucidità e consapevolezza dei rischi a cui si esponeva .
Libro emozionante, profondo e ben strutturatto . Scritto in modo tale da farci sentire accanto a lui ---- Sicuramente interessante per chi è appassionato di montagna o almeno di avventura
Al stesso tempo, io voleva capire il suo sogno « quasi ossessivo » di salire lo sperone Mummery e come aveva meditato i pro e contri di questo progetto molto ambizioso .
Altro motivo, ė stato conoscere la versione di Daniele intorno alla sua polemicha con Alex Txikon e Simone Moro durante la staggione 2015/2016 .
^ Questo libro ha risolto i mei 3 rubriche !!
La Via Perfetta è il libro postumo di Daniele Nardi in cui racconta la sua sperienza umana e alpinistica . Un viaggio introspettivo che ci permette di scoprire un uomo con i suoi pregi e difetti, con un temperamento forse spigolosi ma generoso e pieni di grandi valori .Quando si è saputo che volevo tentare il Mummery, tutti hanno pensato che fossi matto. Nardi non ha le capacità, si diceva, lo sperone è esagerato, tosto. Sale da 5700 fino a 6700 metri e corrisponde a una via di sesto grado superiore/settimo sul Monte Bianco, solo che ti trovi a seimila metri, non a quattromila, in uno stato di ipossia che compromette forza muscolare, prontezza e lucidità. Sullo sperone, a differenza di altre vie normali, si deve scalare dopo aver percorso tutto il ghiacciaio, in mezzo ai crepacci, a velocità sostenuta, perché in alcuni punti sei esposto alla caduta dei seracchi sommitali. Mi sono innamorato di questa via, della sua linea pura, e ho pensato che fosse accessibile.....
( ... ) Un alpinista è un esploratore, non resiste a una via di cui si è innamorato, non può sottrarsi al desiderio di tentarla
È la storia di una passione irrefrenabile per la montagna, sopratutto, per lo Nangat Parbat e suoi tentativi, anno dopo anno, per compiere la prima ascensione invernale in « stile alpino » a questa vetta per la via più diretta e pericolosa, lo sperone Mummery . La magestosità dell’ambiente in cui si trova questo dito di roccia e ghiaccio verticale, messo duramente alla prova i nervi di chi ha accompagnato Daniele nei suoi tentativi . Sapeva che la sua idea era tanto straordinaria quanto pericolosa, ma l’ha affrontata sempre con grande lucidità e consapevolezza dei rischi a cui si esponeva .
Libro emozionante, profondo e ben strutturatto . Scritto in modo tale da farci sentire accanto a lui ---- Sicuramente interessante per chi è appassionato di montagna o almeno di avventura
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